Questa volta a grande richiesta recensiamo per voi la super Luv-ur-Body taglia M ( esiste anche la taglia L, vi spiegheremo le differenze più giù), una coppetta supercapiente adatta alle più esigenti in materia!
La Luv è nigeriana, ma prodotta in Malesya: se tutti questi giri vi fanno dubitare, siate tranquille, perché la certificazione è sicura, prodotta sotto il rigoroso Sistema di Gestione Qualità ISO9001 : 2008, in silicone di grado medico americano approvato dalla FDA.
Pelvic Concept: let’s training!
La primavera porta con sé una ventata di novità…e noi di Lunethica non siamo da meno!
Oggi vi parliamo di un argomento nuovo, che molte di voi sentiranno per la prima volta: le palline per allenare il pavimento pelvico. Ebbene sì, per vari motivi il pavimento pelvico può rilassarsi, e quindi come tutti i muscoli va rinforzato e tonificato!
Recensione Ecocup – Lybera
Bisogno di consigli? Se vuoi una risposta ai tuoi dubbi e domande scrivi a Lunethica e le nostre volontarie ti risponderanno: infolunethica@gmail.com
Recensione: Fleurcup
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Recensione: Divacup
Aspetto inserimento: benché la Divacup sia morbida, non abbiamo avuto problemi ad inserirla. Nonostante l’anello poco in rilievo non ci sono stati problemi (abbiamo usato la piega a tulipano, che rimane la preferita – per chi avesse il pavimento pelvico particolarmente tonico probabilmente sarà più facile farla aprire usando una piega a C).
Aspetto pulizia: si pulisce facilmente, anche se bisogna insistere un attimo sotto l’acqua corrente per pulire bene i buchini perché sono molto piccoli. Come abbiamo già scritto diverse volte, il nostro consiglio è di tappare con una mano la coppetta in modo che l’acqua debba uscire per forza dai fori, pulendola. In genere sconsigliamo di allargare i buchi con un ago, perché si rischia di rovinare la coppetta. Un aspetto che abbiamo trovato solo in questa coppetta è il grande numero di scritte in sovrimpressione: il marchio Divacup, la scritta “made in Canada” e le tacche per misurare il flusso forse sono un po’ troppe, e a volte non permettono una pulizia immediata.
Aspetto rimozione: la sua particolare lunghezza la rende facilmente “reperibile”: difficile che la si perda o che salga troppo! Il gambetto corto non dà fastidio e la forma allungata della coppetta permette di recuperarla senza difficoltà: la sua morbidezza (sopratutto quella dell’anello) permette una rimozione delicata.
Per quanto riguarda il costo, Divacup si piazza in fascia medio-alta, tra i 26 e i 30 euro. La potete acquistare online sul sito www.divacup.com o contattare il rivenditore italiano qui. Sinceramente, il prezzo non proprio accessibile non ci fa impazzire, ma a livello di qualità non abbiamo niente da ridire.
A chi la consigliamo: la Divacup è tra le coppette più lunghe (nella foto sopra vedete il paragone con Mamicup), per cui è indicata per donne che hanno una cervice molto alta e il canale vaginale lungo. Per la sua morbidezza è perfetta per le donne che hanno partorito o che hanno comunque il pavimento pelvico abbastanza rilassato.
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Posso usare la coppetta anche se sono giovane?
Recensione: Ladycup
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Recensione: Softcup riutilizzabile
Oggi vi parliamo di una coppetta diversa da tutte le altre, una coppetta disponibile nella versione “usa e getta” e in quella riutilizzabile per un ciclo intero: la Softcup! Si tratta di una coppetta prodotta in Canada, con certificazione ISO e FDA, in elastomero e polietilene (lo stesso materiale usato per cateteri e tettarelle).
Per le nostre lettrici, grazie al campione omaggio gentilmente fornitoci da coppetta-mestruale.it, abbiamo provato la versione che dura tutto il ciclo: 5 giorni a stretto contatto con la Softcup, per meglio darvi un’idea di come potrete trovarvi usando questa coppetta!
Ecco come si presenta la confezione: due coppette confezionate singolarmente in un pacchettino che assomiglia a quello di un banale proteggislip – perfetto da portare in giro in caso di emergenza! – più le istruzioni, che sono anche in italiano.
Aspetto inserimento: Per inserire Softcup bisogna schiacciare l’ovale, assicurandosi che la parte contenitiva sia rivolta verso il basso. Con il dito bisogna spingere la coppetta verso il basso, facendola scivolare verso la cervice e dietro l’osso pubico. Sul sito di Softcup precisano di non spingere verso l’alto, perché la coppetta si fermerebbe davanti alla cervice e non riuscirebbe a fare il suo lavoro. Una volta inserita correttamente Softcup non si sente, perché si adatta molto bene. Anche l’anello, che mi intimoriva un po’, non ha dato nessun tipo di fastidio!
Aspetto rimozione: come dicevamo prima, benché non siamo mai stati riscontrati casi di sindrome da TSS, i produttori consigliano di rimuovere la coppetta non oltre le 12 ore. Per rimuoverla, l’operazione è molto semplice: bisogna cercare con il dito il bordo della coppetta, agganciarlo e cercare di portarlo gentilmente fuori dal canale vaginale. Il materiale è molto resistente, non dovrebbe rompersi anche se avete le unghie lunghe (a meno che non siate Freddy Krueger, ma questo è un altro discorso!). Cercate di farla uscire in orizzontale, se tirate verso il basso – come ho fatto io la prima volta – rischiate delle fuoriuscite molto poco piacevoli!
Chi non la può usare: non può usare la Softcup chi ha un dispositivo intrauterino (IUD) perché c’è il rischio che si sposti o si tolga, né chi ha già sofferto di sindrome da shock tossico (TSS). Softcup mette a disposizione anche un servizio medico per chi avesse dei dubbi: il numero è 001-800-4678323.
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Testimonianza: quattro mamme si raccontano, parte II
Recensione: Gaiacup
Oggi vi parliamo di una coppetta morbida e molto capiente: la Gaiacup! Si tratta di una coppetta prodotta in Unione Europea (Repubblica Ceca) in silicone medicale wacker ELASTOSIL, materiale munito di certificato di biocompatibilità – che puoi leggere qui, morbido e vellutato al tatto.
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